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Nel caso di uscite in bicicletta frequenti e di un certo impegno le dimensioni del telaio e delle sue parti sono fondamentali per poter stare in sella in maniera confortevole, per un buon rendimento e non avere fastidi o dolori durante o dopo l’uscita. Le principali misure da considerare in una bicicletta da corsa sono: dimensione (altezza) del telaio, altezza della sella, altezza e lunghezza dell’attacco del manubrio (la cosiddetta ‘pipa’), lunghezza della forcella, arretramento o avanzamento della sella, lunghezza delle pedivelle.
La dimensione del telaio è la lunghezza del tubo piantone misurata dal centro del movimento centrale fino al centro del tubo orizzontale (‘canna’); nel caso il telaio abbia una geometria sloping è necessario considerare un ideale tubo orizzontale.
L’altezza della sella è la distanza fra il centro del movimento centrale e il bordo superiore della sella, misurata lungo il tubo piantone. Essa dipende ovviamente dalla lunghezza della gamba, cioè l’altezza al cavallo del ciclista. Quest’ultima può essere misurata a piedi scalzi appoggiando talloni e spalle contro un muro. Ponendo un libro contro la parete e alla posizione del cavallo, premere un poco verso l’alto e segnare con una matita il bordo superiore del libro. L’altezza di tale segno dal pavimento indica la propria altezza al cavallo. Una misura realistica dell’altezza della sella si ottiene moltiplicando l’altezza al cavallo per il valore di 1,09, sottraendo poi la lunghezza della pedivella:
hsella = (hcavallo x 1,09) – lpedivella |
Ovviamente in tutto questo si dà per scontato che il bordo superiore della sella sia perfettamente orizzontale.
L’altezza del tubo del manubrio determina l’inclinazione del tronco durante la pedalata. In genere l’altezza da terra del bordo superiore del tubo dovrebbe risultare almeno cm 4 circa meno del bordo superiore della sella. La scelta, comunque, dipende molto da fattori personali: un forte dislivello permette una maggiore penetrazione, ma anche un’inclinazione maggiore del busto e conseguente maggiore piega verso l’alto del collo. Al contrario, a un basso dislivello corrisponde una posizione più confortevole, ma meno aerodinamica e quindi con una minore penetrazione nell’aria. L’altezza del tubo del manubrio si determina in seguito alla scelta dell’altezza della forcella anteriore, che va tagliata in funzione dell’altezza voluta per il manubrio. Pure la lunghezza del tubo che porta il manubrio ha la sua importanza: anche un solo centimetro in più provoca un allungamento del busto in avanti, con conseguenze sull’aerodinamicità del corpo e sulla convessità (cifosi) della schiena.
Il cosiddetto arretramento della sella fa riferimento a quanto la punta della sella risulta indietro rispetto alla linea verticale passante per il centro del movimento centrale. Immaginiamo due fili a piombo, uno passante per il centro del movimento centrale e l’altro tangente all’estremo anteriore della sella: quest’ultimo dovrebbe risultare cm 4 più posteriore dell’altro.
Infine, la lunghezza della pedivella non è da sottovalutare, in quanto influisce grandemente sul rendimento della pedalata. La lunghezza della pedivella deve essere scelta in funzione dell’altezza al cavallo del ciclista. Le lunghezze più diffuse sul mercato sono mm 170,0 e 172,5 , ma esistono anche misure diverse. Una semplice tabella di riferimento può essere la seguente:
ALTEZZA AL CAVALLO (cm) |
LUNGHEZZA PEDIVELLA (mm) |
72-74 |
168 |
75-78 |
170 |
79-82 |
172,5 |
83-86 |
175 |
Rimane comunque, la raccomandazione di fondo: se non si è esperti non cercare soluzioni “fai da te”, ma affidarsi alla consulenza di un esperto ciclista. Un rivenditore specializzato in biciclette da corsa potrà certamente essere di aiuto, ma esistono anche centri specializzati in biomeccanica sportiva. Una “perla di saggezza” dice che al termine di un giro in bicicletta, pur impegnativo, si deve scendere dalla sella senza accusare dolori. Se invece questi ci fossero significa che qualcosa dell’assetto va calibrato.