Il Passo di Croce Domini non è fra i più famosi passi alpini, ma lo stesso rappresenta una salita più che rispettabile, al confine fra Trentino e Lombardia. La sua scalata facendo un anello risulta difficoltosa, in quanto si tratterebbe di fare un giro di molti chilometri, per cui in questa occasione ci limitiamo alla semplice scalata con ritorno per la medesima strada. Un percorso pur breve (km 71) e apparentemente monotono, ma la lunghezza della salita e la bellezza dei panorami lo rendono lo stesso molto apprezzabile.
Nel nostro caso scegliamo il versante che sale dal lago d’Idro, al confine meridionale del Trentino con la Lombardia. Il punto di partenza è posto a Lodrone, poco a nord del lago, così da avere qualche chilometro in falsopiano per poter scaldare i muscoli prima di affrontare la salita. Dopo aver proceduto verso sud a fianco del lago per 5,5 chilometri, infatti, giungiamo al bivio che rappresenta l’inizio delle nostre fatiche. La salita formalmente inizia qui e sarà lunga ben 29 chilometri! In effetti, dopo i primi 5 chilometri di salita intorno al 5-6% che ci porta a lasciare la val Giudicarie e a imboccare quella che effettivamente ci porterà al passo, si giunge a un pianoro lungo circa un chilometro, seguito da una discesa sul paese di Bagolino.
Questa è molto preziosa per rifiatare prima di riprendere la salita che, in pratica, non smetterà più fino allo scollinamento. Lasciato alle nostre spalle Bagolino la strada riprende a salire per una ventina di chilometri sempre intorno al 5-7% e, soprattutto nella prima parte, con la frequente presenza di “dentini” anche al 10% o poco più, per fortuna abbastanza brevi. Poco prima di Goletto di Cadino la strada ha un tratto di quasi falsopiano, ma dopo l’abitato riprende a salire, per fortuna in modo abbastanza regolare permettendo così di salire prendendo un certo ritmo.
Abbandonata la foresta di aghifoglie il panorama diventa improvvisamente tipicamente alpino e così raggiungiamo un brusco cambio di direzione, proprio quando la strada diviene piatta per circa un chilometro, per poi salire di nuovo con tornanti per giungere, dopo altri due chilometri ancora, allo scollinamento. Ma questa non è la nostra destinazione: il Passo vero e proprio è un chilometro più avanti, per fortuna sotto di noi, per cui questo tratto è in discesa. Giunti al Passo, si può godere della vista del versante che sale da Breno, in val Camonica, un versante nettamente più impegnativo del nostro, e anche di un breve rifocillamento al Rifugio del Passo. Il ritorno alla nostra base ci fa faticare ancora un poco per risalire allo scollinamento, ma da lì in poi ci si può riposare a lungo percorrendo i lunghi chilometri della discesa, abbastanza tecnica nella parte alta e più ricca di lunghi rettilinei in quella bassa. Dopo Bagolino si deve di nuovo salire per ritornare sopra il lago d’Idro, ma ormai siamo vicini alla meta e anche la fatica diventa leggera. Al termine di questa breve salita siamo comunque ricompensati da una magnifica vista del lago visto dall’alto per quasi tutta la sua lunghezza.
Vedi dettagli, altimetria e planimetria: Passo Croce Domini